mercoledì 24 novembre 2010

Micheli, viaggiatore colto nelle Indie occidentali

recensione pubblicata in:
Avvenire (23 Luglio 2009)



Micheli, viaggiatore colto nelle Indie occidentali


Quasi a segnare una continuità di temi e di ispirazione, il primo personaggio che Giancarlo Micheli fa entrare sulla scena del nuovo romanzo Indie occidentali è il maestro Giacomo Puccini, e cioè la figura attorno alla quale ruotavano le vicende del precedente Elegia provinciale (edito nel 2007 da Mauro Baroni). Appena sbarcato a New York per la “prima” americana della Fanciulla del West, il grande compositore si imbatte in Aurelio ed Erminia, una giovane coppia di sposi che dalla Toscana è venuta a cercare fortuna nel Nuovo Mondo. Un incontro fugace, che però sembra dare il tono all’intera narrazione, nella quale ritroviamo lo stile sontuoso, ricercato fino alla concettosità, del viareggino Micheli, classe 1967, poeta e autore teatrale, oltre che narratore di forte caratura etica. Il profondo sentimento morale riconoscibile in ogni pagina è il motivo per cui, nella prefazione a Indie occidentali, il decano Manlio Cancogni può spingersi a istituire un parallelismo tra la struggle for life, la lotta per la sopravvivenza intrapresa sulla fine dell’Ottocento dagli immigrati europei negli Stati Uniti e l’attuale crisi finanziaria globale che – di nuovo – ha avuto negli Usa il suo epicentro. Anche se predilige il racconto d’epoca, sorretto da una minuziosa ricostruzione di situazioni storiche e usi linguistici, Micheli non perde mai di vista l’umanità e, di conseguenza, l’attualità dei suoi protagonisti. Proprietari di un piccolo bar nel Lower East Side di Manhattan, costretti a trasferirsi a Chicago e nel New Jersey dopo che il locale è stato incendiato dal racket, Aurelio ed Erminia si sforzano di rimanere fedeli l’uno all’altra pur intraprendendo percorsi differenti: la donna si converte alla Chiesa scientista, dal cui umanitarismo sentimentale si sente consolata, mentre l’uomo scopre la causa del socialismo egualitario. Sono gli anni delle prime, drammatiche rivendicazioni sindacali, sul cui sfondo il romanzo procede spedito, riservando uno spazio sempre maggiore alla figlia della coppia, la piccola Eugenia, alla quale spetterà di annodare gli ultimi nodi della trama. Un epilogo inatteso e struggente, nel quale la metafora del teatro, già evocata nell’ouverture pucciniana, si rivelerà in tutta la sua urgenza di struttura e significato. Indie occidentali è un romanzo colto e a tratti risentito (il titolo, per esempio, riprende la definizione rinascimentale del continente americano), che il lettore è invitato a percorrere con pazienza, per scoprire non soltanto i segreti nascosti nelle esistenze di Aurelio ed Erminia, ma anche certi rapidi bozzetti d’ambiente. Come quello, davvero suggestivo, del pittore senza talento che riempie di forme sghembe e colori sgargianti i cartoni recuperati per le strade d’America.
Alessandro Zaccuri




Indie occidentali di Giancarlo Micheli
(Campanotto editore, Pasian di Prato UD, settembre 2008, ppg. 224)

http://www.ibs.it/code/9788845610042/micheli-giancarlo/indie-occidentali.html
http://www.bol.it/libri/Indie-occidentali/Giancarlo-Micheli/ea978884561004/
http://www.libreriauniversitaria.it/indie-occidentali-micheli-giancarlo-campanotto/libro/9788845610042
http://www.webster.it/libri-indie_occidentali_micheli_giancarlo_campanotto-9788845610042.htm
http://www.amazon.it/Indie-occidentali-Narrativa-Giancarlo-Micheli/dp/8845610047/ref=sr_1_2?s=books&ie=UTF8&qid=1291729036&sr=1-2


intervista radiofonica a Giancarlo Micheli
dalla trasmissione RMS Autori
a cura di Demetrio Brandi
Radio Massarosa Sound (Febbraio 2010)

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